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elezioni

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  1. osvaldo4s
     
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    Ancora sulle elezioni, ho letto più di una volta, Caldep, il tuo intervento, e per la verità sono stato molto stimolato dalle diverse posizioni politiche e da alcune contraddizioni in esso espresse. Per cui anche se con ritardo ho pensato di chiederti delle cose, esprimendo anche il mio punto di vista. Per esempio, non ti capisco quando tu dici di considerare le elezioni una farsa e poi vi partecipi; e poi perché resti male se vince Berlusconi, visto che consideri entrambi gli schieramenti due bande di lestofanti? Avresti preferito la vittoria dell’altra banda di lestofanti? Forse perché li giudichi meno lestofanti? Se si, perché dovrebbero esserlo e quale vantaggio potremmo avere? Anzi, io direi che, proprio perché si considerano amici dei lavoratori, sono proprio loro a questo punto i più ipocriti, più mistificatori e quindi pericolosi. Perché allora questo sentimento di sconfitta? Perché pensi, questo, un risultato penoso? E’ vero c’è molta corruzione. Ma io non credo che questa sia la causa del fatto, come tu dici, che non c’è più Politica. La corruzione generalizzata, la vasta affermazione dei professionisti del machiavellismo come tu li definisci, non potrebbero invece essere solo fattori aggravanti di questo avanzato degrado sociale dovuto a rapporti sociali borghesi decadenti e decomposti? Ora, una risposta non potrebbe venire dal fatto che una tale situazione sociale è comunque sempre riconducibile ad un sistema economico sociale - il capitalismo - che fa acqua da tutte le parti (crisi economica irreversibile)? Non credi? Ad ogni modo io penso che le elezioni, come ho già affermato in interventi precedenti, siano una farsa e non da ora. E’ per questo motivo che quello che tu chiami elettorato, ma che io identifico come una classe sociale, classe dei lavoratori sfruttati, si che ha votato, ma a modo suo, e cioè nell’unico modo possibile per esprimere, su questo campo che comunque nemmeno tanto le appartiene, un reale sentimento di sfiducia di quella politica parlamentare, che lei sente sulla sua pelle sempre più come un mezzo attraverso cui l’altra classe, la borghesia, quella dominante, cerca di imbrogliarla. A proposito poi del fatto che gli italiani avrebbero inscritto nel loro DNA la necessità di un capo, se facciamo un calcolo ci rendiamo subito conto che ciò riguarda, forse, solo una minoranza. Infatti, se contiamo quelli che hanno votato in buona fede per il centrosinistra e sono stati delusi (e tu stesso ti identifichi come uno di loro), quelli che hanno votato scheda bianca o che l’hanno invalidata ed infine gli astensionisti vediamo che tutti costoro rappresentano la maggioranza. Se l’elezioni hanno espresso anche un tale sentimento, come tu affermi, a questo punto non mi sento di condividere con te, e tu stesso non dovresti, il fatto che l’italiano abbia bisogno dell’uomo forte. D’altra parte, non ti sembra un luogo comune troppo abusato? Sicuramente quest’immensa quantità di persone, sopra citata, non ha nel suo DNA “l’affidarsi ad un uomo forte”. Anzi, io penso che con l’italianità quest’ultimo aspetto non c’entra niente e non riguarda nemmeno quelli che hanno votato per Berlusconi e la sua accozzaglia politica. E’ solo questione di classi sociali: una, la borghesia, ancora dominante e l’altra, il proletariato, che subisce in pieno la sua ideologia. Non posso in questo già lungo intervento dimostrare quello che affermo, magari lo possiamo affrontare in prossimi interventi. Tuttavia, una cosa devo dire e cioè che Mussolini come Hitler, sono stati scelti dalle rispettive borghesie (italiana e tedesca), con il trucco parlamentare (vedi a che epoca affonda la farsa elettorale?) per rispondere a due seri problemi che la borghesia in toto doveva affrontare in quegli anni pena la sua sopravvivenza come classe dominante. Il primo era quello di terminare un lavoro di annientamento delle lotte proletarie rivoluzionarie (che partite dalla Russia nel 17, sono poi proseguite, come ondata internazionale, nel 18,19, 20 e 23), iniziato e portato ad un buon punto, ma non completato, proprio dalle sinistre “riformiste” di quegli anni. Secondo, cercare di arginare la tendenza alla disgregazione del suo sistema sociale, in quanto proprio in quegli anni entrava nella sua decadenza. Ed è per tale motivo che il capitalismo non avrebbe potuto che avere una sola forma, quella di capitalismo di Stato (sintetizzando al massimo: lo Stato che fa presa su tutta la società) e sta proprio in questo la natura della farsa elettorale. C’è comunque da precisare che nei paesi meno forti, il capitalismo di Stato si è manifestato con un aspetto piuttosto estremo e caricaturale. Per esempio in Italia, in Germania e Russia ha preso il nome rispettivamente di fascismo, nazionalsocialismo e Stalinismo o “socialismo reale” (tutte e tre questi sono stati nient’altro che sistemi capitalisti); mentre nei paesi “più ricchi” (per esempio USA, G.B. Francia, ed altri) il capitalismo decadente assumerà, sempre in quegli anni (‘30 in particolare) un aspetto più mistificatorio, consentendosi con una mascherata democratica, appunto, la farsa elettorale. Per finire, sono d’accordo con una sonora pernacchia, magari alla E. De Filippo o alla Totò, indirizzata a tutta la borghesia e ai loro lacché politici, mi stanno tutte e due bene. Però, sono convinto che la sola pernacchia, per quanto sonora, non potrà mai mandare a casa questa classe borghese, sebbene decadente e tendente alla decomposizione, visto che essa è disposta a tutto, persino a distruggere il mondo, pur di non ammettere l’avvento del suo fallimento storico. Solo le lotte massicce e solidali della classe operaia, che stanno cominciando a svilupparsi in tutto il mondo, sotto gli effetti di una crisi economica che non ha precedenti storici e che i lavoratori di tutto il mondo già stanno e dovranno pagare, potranno fermare i lestofanti di ogni risma. La domanda è: “e se le lotte non si generalizzano, non si estendono, non si caratterizzano come lotte coscienti per farla una volta e per sempre finita con la borghesia ed il suo lercio sistema?” La risposta è semplice: “perderemo su tutti i fronti e non solo sui diritti civili, nucleare si, nucleare no, ICI, RU486 si o no, indipendenza della magistratura (che a noi proletari per la verità non leva e non mette, anzi leva solo), inquinamento, immondizia e chi più ne ha più ne metta, ma su ciò che è la vera posta in gioco, che forse non è stata ben capita, la distruzione dell’umanità. A presto Osvaldo
     
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20 replies since 28/3/2010, 19:57   547 views
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