Napoli Oltre

elezioni

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  1. francesca.cozzi
     
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    ...eccomi! L'argomento che voglio proporvi è controverso, almeno così ho percepito tra le persone con le quali parlo: partecipare o no alle elezioni, ossia andare a votare o osprimere il proprio disappunto astenendosi? Il popolo della sinistra parlamentare continua a dire che non si sente rappresentato dalle persone che si sono candidate per essere elette ma comunque si vota per evitare il peggio. Quindi si vota contro più che si votare per... La situazione è pressochè questa. Io stessa riconosco che manca una reale politica di sinistra in questo come anche nei precedenti appuntamenti elettorali ma non ce la faccio proprio ad astenermi, perchè penso che lasciare spazio al pdl, determina un arretramento sociale e culturale. E' vero, le scelte politiche economiche sono già determinate da fattori economici globali e per questo bisogna opporsi al sistema economico su cui si basa l'organizzazione sociale ma intanto dobbiamo vivere, e certi arretramenti culturali non fanno bene a nessuno ... Poi non riesco a non partecipare, a sentirmi fuori, da parte, esclusa... a livello psicologico è abbastanza insostenibile. Franc
     
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  2. fraccomodino
     
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    CITAZIONE (francesca.cozzi @ 28/3/2010, 20:57)

    ...eccomi! L'argomento che voglio proporvi è controverso, almeno così ho percepito tra le persone con le quali parlo: partecipare o no alle elezioni, ossia andare a votare o osprimere il proprio disappunto astenendosi? Il popolo della sinistra parlamentare continua a dire che non si sente rappresentato dalle persone che si sono candidate per essere elette ma comunque si vota per evitare il peggio. Quindi si vota contro più che si votare per... La situazione è pressochè questa. Io stessa riconosco che manca una reale politica di sinistra in questo come anche nei precedenti appuntamenti elettorali ma non ce la faccio proprio ad astenermi, perchè penso che lasciare spazio al pdl, determina un arretramento sociale e culturale. E' vero, le scelte politiche economiche sono già determinate da fattori economici globali e per questo bisogna opporsi al sistema economico su cui si basa l'organizzazione sociale ma intanto dobbiamo vivere, e certi arretramenti culturali non fanno bene a nessuno ... Poi non riesco a non partecipare, a sentirmi fuori, da parte, esclusa... a livello psicologico è abbastanza insostenibile. Franc



    Cara Francesca, questo tipo di dubbio alberga in molti compagni, anche se la risposta nei fatti sta già in quello che scrivi tu stessa. Il discorso naturalmente è lungo e andrebbe appunto inquadrato nel discorso più generale sulle prospettive di questa società che tu stessa inizi, ma volendo fare un intervento più idoneo ad un forum (cioè interventi brevi e veloci), mi limito a dire: ma davvero la giunta Bassolino ha significato un diverso livello culturale? Non ti pare che il "metodo bassolino" (e cioè clientele e favori) sia identico a quello che fu una volta dei democristiani e che è adesso perseguito da destra e sinistra senza distinzioni? Le inchieste di questi ultimi mesi non hanno fatto che confermare ciò.
    Io credo che molti che vanno a votare "turandosi il naso" lo facciano perchè pensano "astenendomi che ottengo?" Niente in termini pratici, sicuramente. Ma votando che cosa ottengo? Di pratico solo contribuire a legittimare questi funzionari di un sistema che sopravvive a se stesso e che fa gli interessi di pochi a spese dei molti; in cambio violenta la mia coscienza che mi dice appunto questo.
    Fraternamente, fraccomodino
     
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  3. iaia51
     
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    Cara Francesca, io invece non ce la faccio proprio a partecipare ad una farsa ignobile contrabbandata per democrazia, contribuendo a legittimare un mangia mangia loro, anche a mie spese perché sono costretta a faticare una giornata intera, e anche oltre, per riuscire a sopravvivere. E’ vero, ci siamo comunque abituati al loro metodo delle clientele e dei favori ma, mi viene in mente la considerazione di una signora, assistita dell’ ASL nella quale lavoro e che a modo suo esprimeva la sua poca fiducia nel fatto che qualcuno di questi signori che le avevano chiesto il voto potesse assicurarle il posto per il figlio -“a me me l’avessero mettere scritto con la firma”- ed, alle obiezioni di chi sosteneva l’illegittimità e l’impossibilità della cosa, rispondeva - “e allora fino a là io non ci vado a dargli il voto! “- Un abbraccio. Rosaria
     
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  4. osvaldo4s
     
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    Sulle elezioni, in risposta alle argomentazioni poste da Francesca, voglio soffermarmi su un solo punto: tu dici che si vota per evitare il peggio; ma la domanda che uno si deve porre è: da che cosa viene fuori questo peggio? E se individuato, è possibile evitarlo solo votando, anche sperando in un meno peggio? La risposta più ovvia sta proprio nei fatti e cioè nella perdita di fiducia da parte di quel popolo di sinistra, come tu lo chiami. Questa perdita di fiducia, però, e tu stessa in un certo senso lo ammetti, è stata determinata proprio da quelle politiche che la sinistra sta ormai adottando da anni, sia stando a governo che all’opposizione. Da ciò viene fuori di conseguenza un altro quesito: o la sinistra ha adottato quelle politiche (di cui sopra) perché totalmente incompetente e quindi è inutile votarla, oppure perché doveva e deve rispondere, come io credo, a problemi più seri e responsabili richiesti da un forte senso dello Stato; in altre parole, cercare di soddisfare le necessità della borghesia italiana, per non farle rischiare la retrocessione rispetto alle agguerrite borghesie concorrenti di altri Stati e nazioni. E sta proprio qua la vera natura del peggio. In realtà senza rimuovere quei “fattori economici globali” come tu stessa li definisci, ogni tentativo di evitare il peggio di oggi sicuramente si traduce nel pessimo di domani. Ora, sempre partendo da quello che tu stessa dici e cioè che “… le scelte politiche economiche sono già determinate da fattori economici globali e per questo bisogna opporsi al sistema economico su cui si basa l'organizzazione sociale … “ io penso che sia proprio la mancanza di un’opposizione reale e di massa a queste politiche di attacco alle condizioni di vita dei lavoratori, che ironia della sorte vengono proprio portate avanti da quella sinistra che si dice amica dei lavoratori, a disarmare quest’ultimi. In altre parole significa togliere agli sfruttati ogni possibilità di sperare che le cose possano migliorare organizzandosi e battendosi per il diritto al lavoro, allo studio, contro il precariato e la disoccupazione, per una vita più dignitosa, per dare un futuro alle generazioni che si affacciano al mondo del lavoro, ecc. Quindi votare contro o per, ed anche, se vuoi, non votare, non risolve proprio un bel niente. Anzi peggiora le cose come spiega Fraccomodino nel suo intervento a proposito della coscienza. Tuttavia, se proprio dobbiamo considerare la tornata elettorale, e ritrovare in essa una certa positività, io guarderei con più attenzione al fenomeno del popolo dei non votanti, perché, come ci dice Rosaria attraverso un esempio vivente, questo astensionismo già esprime quel necessario senso pratico e critico verso qualsiasi politica borghese, quella necessaria diffidenza senza della quale non è possibile passare ad una fase successiva di lotte di massa. Lotte che mentre si oppongono al peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori per un reale – e questo sicuramente - “si deve pur vivere” (come tu dici), ci portano a batterci contemporaneamente anche per una prospettiva concreta di una società diversa ed a misura d’uomo.
     
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  5. Nanà22
     
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    Ciao a tutti, una cosa al volo perchè non posso in questo momento soffermarmi sul forum. Capisco bene la contraddizione che avverti francesca. Da una parte non ti riconosci in questa sinistra parlamentare, dall'altra avverti la necessità di reagire ad una situazione che ci fa stare sempre peggio da tutti i punti di vista, quello economico, ma anche quello dei rapporti sociali, quello culturale, quello ambientale e del vivere civile. E quindi, mi sembra che tu dica, se dal punto di vista economico non ci sono margini di manovra per sperare in qualcosa di meglio, almeno si può cercare di frenare il degrado dagli altri punti di vista. Ed allora vorrei capire meglio: cosa intendi per arretramento culturale e sociale? E perchè secondo te la vittoria del Pdl rapprresenterebbe un arretramento mentre la sinistra potrebbe essere un argine a questo? Ciao, nanà
    Volevo aggiungere che condivido gli interventi precedenti
     
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  6. poetamistico
     
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    CITAZIONE (poetamistico @ 1/4/2010, 09:48)
    CITAZIONE (francesca.cozzi @ 28/3/2010, 20:57)

    ...eccomi! L'argomento che voglio proporvi è controverso, almeno così ho percepito tra le persone con le quali parlo: partecipare o no alle elezioni, ossia andare a votare o osprimere il proprio disappunto astenendosi? Il popolo della sinistra parlamentare continua a dire che non si sente rappresentato dalle persone che si sono candidate per essere elette ma comunque si vota per evitare il peggio. Quindi si vota contro più che si votare per... La situazione è pressochè questa. Io stessa riconosco che manca una reale politica di sinistra in questo come anche nei precedenti appuntamenti elettorali ma non ce la faccio proprio ad astenermi, perchè penso che lasciare spazio al pdl, determina un arretramento sociale e culturale. E' vero, le scelte politiche economiche sono già determinate da fattori economici globali e per questo bisogna opporsi al sistema economico su cui si basa l'organizzazione sociale ma intanto dobbiamo vivere, e certi arretramenti culturali non fanno bene a nessuno ... Poi non riesco a non partecipare, a sentirmi fuori, da parte, esclusa... a livello psicologico è abbastanza insostenibile. Franc

    Cara Francesca,
    se forse constatiamo che non c'è piu' una sinistra,se ci rendiamo conto che dopo il golpe massonico del '92-94,dopo Mani Pulite,in Italia e' iniziata la DEMOCRAZIA DIRETTA DELLE CUPOLE (DEI POTERI FORTI:
    casta religiosa,casta economica,casta politica,casta mass-mediale,MALAFFARE),
    se vediamo,come dimostrano i fatti del governo sia di centro-sinistra che di centro-destra,che E' IN ATTO UN SISTEMATICO ESPROPRIO ANTI-PROLETARIO
    CON LA DISTRUZIONE DELLO STATO SOCIALE E DELLA DEMOCRAZIA POLITICA CONQUISTATA CON LA RESISTENZA E LE LOTTE DEGLI OPERAI INDUSTRIALI,DELLE FEMMINISTE,DEGLI STUDENTI E DEI POPOLI,
    ALLORA CAPIREMO CHE LA VIA AL COMUNISMO ATTRAVERSO LE RIFORME LIBERAL-DEMOCRATICHE E' UN MITO ANTISTORICO ED ANTI-DIALETTICO:
    LA FALSIFICAZIONE STORICA DELL'ESPERIMENTO SOCIALISTA
    (al comunismo attraverso il socialismo) HA PORTATO ALLA DITTATURA SUL PROLETARIATO DA PARTE DELL'OLIGARCHIA PARTITICA,HA PRODOTTO LA BORGHESIA ROSSA: LA DEMOCRAZIA DELEGATA SOCIALISTA (al comunismo attraverso il Socialismo) HA PRODOTTO
    LA SCOMPARSA DELL'URSS E DEI PAESI A SOCIALISMO REALE,
    ha prodotto la crisi ideologica del proletariato industriale,
    oggi alla deriva politica tra PD,PDL,LEGA,IDV !
    DA QUI LA POLITICA DI PAUPERIZZAZIONE DEL SISTEMA AD EGEMONIA DELLA BORGHESIA FINANZIARIA,DA QUI IL NEO-ASSOLUTIMO DEL REGIME NEO-MASSONICO EUROPEO,IERI GELLIANO,OGGI COSSIGHIANO,COMUNQUE BASATO SULL'ALLEANZA ALTARE-CAPITALE.
    MA LA DIALETTICA DI CLASSE NON E' PER NIENTE FINITA:
    TRA I RISULTATI DEL REGIME NEO-MASSONICO EUROPEO
    C'E' IL PROLETARIATO PRECARIO,INL NUOVO SOGGETTO ANTAGONISTA,
    CHE GIA' COSTRINGE IL CLERICO-PALAZZO ALLA SPESA SOCIALE PIU' ALTA DEL DOPOGUERRA,GIA' MOSTRA I SEGNI DEL BARATRO CHE SI STA APRENDO TRA PAESE LEGALE E PAESE REALE.
    IL SUCCESSIVO PASSAGGIO DA UN SOGGETTO ECONOMICO ANTAGONISTA AD UN SOGGETTO POLITICO ANTAGONISTA (ATTRAVERSO L'ELEBORAZIONE IN ATTO DI UNA NUOVA TEORIA RIVOLUZIONARIA, - UN INVERAMENTO DEL MESSIANESIMO CRISTIANO ED ANARCO-COMUNISTA -, PORRA' IL PROBLEMA DELL'EGEMONIA E DEL COMANDO ALLA DEMOCRAZIA DIRETTA DEL PROLETARIATO PRECARIO (lavoratori,disoccupati,semioccupati,sans-papier,omosessuali,lesbiche,transgenser: i senza diritti).
    Saluti cristiano-anarco-comunisti.
    rino guadagno

    HA

    CITAZIONE (poetamistico @ 1/4/2010, 09:46)
    CITAZIONE (francesca.cozzi @ 28/3/2010, 20:57)

    ...eccomi! L'argomento che voglio proporvi è controverso, almeno così ho percepito tra le persone con le quali parlo: partecipare o no alle elezioni, ossia andare a votare o osprimere il proprio disappunto astenendosi? Il popolo della sinistra parlamentare continua a dire che non si sente rappresentato dalle persone che si sono candidate per essere elette ma comunque si vota per evitare il peggio. Quindi si vota contro più che si votare per... La situazione è pressochè questa. Io stessa riconosco che manca una reale politica di sinistra in questo come anche nei precedenti appuntamenti elettorali ma non ce la faccio proprio ad astenermi, perchè penso che lasciare spazio al pdl, determina un arretramento sociale e culturale. E' vero, le scelte politiche economiche sono già determinate da fattori economici globali e per questo bisogna opporsi al sistema economico su cui si basa l'organizzazione sociale ma intanto dobbiamo vivere, e certi arretramenti culturali non fanno bene a nessuno ... Poi non riesco a non partecipare, a sentirmi fuori, da parte, esclusa... a livello psicologico è abbastanza insostenibile. Franc

     
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  7. osvaldo4s
     
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    Carissimi, questo è il testo di un volantino esposto e diffuso nel luogo in cui lavoro e per la sua lunghezza sono stato molto combattuto dall’inviarlo. Esso, comunque, è il prodotto di una discussione ordinata e corretta realizzata da un gruppo di lavoratori, (tra cui chiaramente il sottoscritto), che hanno avuto anche la necessità di tradurla in uno strumento di propaganda verso altri colleghi. Ora, al di là della condivisione o meno del suo contenuto (che, in diversi punti, ricalca completamente alcuni concetti che il sottoscritto già ha esposto sullo stesso forum nella risposta a Francesca a proposito delle ultime elezioni) penso che la sua importanza, ed è per questo che poi lo inviato, risieda nel fatto che rappresenta un ulteriore prodotto delle nostre discussioni anche attraverso vie diverse da internet. Chiaramente il tutto - da un punto di vista di contenuto - resta in qualsiasi sede ulteriormente discutibile.

    Finalmente sono finite le elezioni


    A sentire i diversi partiti che hanno partecipato a questa carnevalata tutti cantano vittoria. Sia quelli che realmente hanno vinto perché appartenenti alla coalizione vincente, centrodestra, sia quelli che, pur appartenendo alla coalizione perdente di centrosinistra, accampano margini di vittoria con calcoli quantomeno complessi e consolatori che comunque non soddisfano quell’elettorato, diciamo di sinistra, che pur otturandosi il naso ha votato per il meno peggio.
    Ma la domanda che questi lavoratori si devono porre è: da che cosa viene fuori questo peggio? E se individuato, è possibile evitarlo solo votando?
    La risposta più ovvia sta proprio nei fatti, e cioè nella perdita di fiducia da parte di quel popolo di sinistra determinata proprio da quelle politiche che la sinistra sta ormai adottando da anni, sia stando a governo che all’opposizione. Da ciò viene fuori di conseguenza un altro quesito: o la sinistra ha adottato quelle politiche antioperaie e di sacrifici perché totalmente incompetente e quindi è inutile votarla, oppure perché doveva e dovrà rispondere in maniera crescente e responsabile a problemi più seri richiesti dalla necessità della borghesia italiana, per non rischiare la retrocessione rispetto alle agguerrite borghesie concorrenti di altri Stati e nazioni, tutte confrontate a sopravvivere a questa crisi economica che oramai è diventata non solo endemica ma non più superabile con i rapporti di produzione borghesi. E sta proprio qua la vera natura del peggio. In realtà senza rimuovere i fattori economici globali, che agiscono e fanno pressione a livello di ogni borghesia nazionale, ogni tentativo di evitare il peggio di oggi con le elezioni, sicuramente, si traduce nel pessimo di domani.
    Non a caso, da un bel pó di tempo, o vince la sinistra o vince la destra, a perdere sono sempre i lavoratori.
    E’ proprio la mancanza di un’opposizione reale e di massa a queste politiche di attacco alle condizioni di vita dei lavoratori, che, ironia della sorte, vengono vergognosamente portate avanti da quella sinistra che si dice amica dei lavoratori, a sfiduciare e disarmare ideologicamente quest’ultimi.
    In altre parole significa togliere agli sfruttati, ai proletari, agli operai ogni possibilità di sperare che le cose possano migliorare organizzandosi e battendosi insieme (come classe) per il diritto al lavoro, allo studio, contro il precariato, la disoccupazione, per una vita più dignitosa, e per dare un futuro alle generazioni che si affacciano al mondo del lavoro.
    Quindi votare contro o per, non risolve proprio un bel niente. Anzi si peggiorano le cose.
    Tuttavia, se proprio dobbiamo considerare la tornata elettorale, e ritrovare in essa una certa positività, c’è da porre attenzione al costante e cospicuo aumento del popolo dei non votanti. Infatti, questo vasto astensionismo già esprime quel necessario senso pratico e critico verso qualsiasi politica borghese ed antioperaia, e quella necessaria diffidenza senza della quale non è possibile passare ad una fase successiva di lotte di massa. Lotte che mentre si oppongono al peggioramento delle condizioni di vita dei lavoratori per un reale “si deve pur vivere” ci portano contemporaneamente a batterci anche per una prospettiva concreta di una società diversa, a misura d’uomo ed in armonia con la natura.
    O si lotta uniti e solidali attraverso l’autorganizzazione di scioperi di massa per la difesa delle proprie condizioni di vita ed a largo raggio, senza delegare a nessuno la nostra vita, o nelle urne si perde:
    il trucco sta nel fatto che spingendoci a votare ci danno l’illusione che possiamo scegliere democraticamente e quindi autonomamente il nostro futuro. In realtà andiamo solo a votare quelle politiche economiche antioperaie che la borghesia attraverso il proprio quadro politico (parlamento borghese) ha già deciso di adottare prima dell’elezioni. Aprile/2010 Lavoratori Comunisti (che pensano con la loro testa)
     
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  8. caldep
     
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    Bentrovati tutti.

    Elezioni farsa? E' vero. Che fare? Penso che si possa fare poco se non andare a votare. Ci siamo andati ed il risultato è stato penoso? Non dipende da noi. Sarà per la disaffezione dell'elettorato alla politica? Ma quale politica? Dov'è la politica in tutto questo fragoroso casino?
    Io credo che sia inevitabile, anzi giusto, non identificarsi con due bande di lestofanti, una di destra e una di - cosiddetta - sinistra. Il vero problema è che il malaffare è così profondamente radicato nel costume italiano che non si vede via per uscirne: i partiti, lungi dallo svolgere il ruolo di rappresentanza della volontà popolare, sono centri di smistamento di favori e corruttela. Sono strutture rigide; al loro interno non brucia una fiammella perché manca l'ossigeno.
    I maggiorenti trovano comodo attorniarsi di mediocri affabulatori che sono però degli ottimi sgherri, dispostissimi a prestarsi per i lavori sporchi, anzi a proporvisi.
    Ma da quando imperversa Dalema? Oltreutto un perdente nato. Fosse stato per lui, Boccia avrebbe perso anche in Puglia! Perché Boccia e non Vendola? Perché Boccia era sua emanazione. Vendola no. Meno male che ha perso MALAMENTE anche le primarie.
    Professionisti della politica? No professionisti del machiavellismo.
    Ma se per un attimo riuscissimo a credere che il dalemismo abbia avuto un suo disegno strategico, mi chiedo: ma quale stratega verrebbe mantenuto al suo posto dopo la centesima sconfitta? Non verrebbe a qualcuno il dubbio che quello più che uno stratega sia un cretino?

    Gli italiani hanno nel loro DNA l'affidarsi agli uomini forti. Non per niente siamo stati noi ad insegnare al mondo il fascismo, anche ad Hitler. E' brutto riconoscerlo ma è così. Di conseguenza la maggior parte degli elettori sceglie un uomo che indiscutibilmente riconosce come forte: Berlusconi. A suo confronto i pusillanimi di sinistra sono delle copie mal riuscite. Ecco che l'elettore sceglie l'originale. Oppure, dal basso del suo egoismo, della sua pochezza culturale ed ideativa, il popolo, quello che ha il suo orticello da difendere, sceglie delle tesi forti come la xenofobia leghista.
    Da qui deriva anche la mia convinzione che questo ritornello di inseguire il voto moderato è una vera resa senza combattere. Cari miei, un partito di opposizione dovrebbe stendere un manifesto programmatico: nucleare si, nucleare no; RU486 si o no; laicità dello stato si o no; guerra si o no; solidarietà e giustizia sociale si o no; ICI si o no; istruzione PUBBLICA e ricerca si o no; INDIPENDENZA DELLA MAGISTRATURA si o no; lotta alla corruzione si o no; legge elettorale che sottragga le nomine dei candidati alle segreterie dei partiti si o no; raccolta differenziata o inceneritori; e potrei continuare ancora. Prendiamo solo il primo punto. Secondo gli "intellettuali" alla Lucia Annunziata scegliere "nucleare no" comporterebbe o no l'antipatia della Confindustria ed in particolare della sua Presidente Marcegaglia? E allora che facciamo? Per rincorrere i voti dei potentati economici, religiosi, affaristici, in una parola dei moderati, diamo una risposta che è un NI? Ecco perché si perde. Io sarei contento di perdere sostenendo con coerenza e con forza le mie tesi. E' l'unico modo di sottolineare una propria peculiarità, la propria diversità e onestà intellettuale, l'unico modo di farsi capire dalla gente, sperando e lavorando perché alla tornata successiva sia la maggioranza della gente ad averlo capito. E vincere a quel punto sarebbe una vittoria piena, completamente libera dal pizzo da pagare ai grandi elettori. E' un piano campato in aria, disperato? Io direi che è un piano di ampio respiro, che può richiedere tempi lunghi. Sono, purtroppo, i tempi della crescita di un popolo sottomesso, suddito, rimbecillito dal grande fratello et similia. Sono i tempi che i nostri politicantucoli non possono aspettare: loro hanno come unico scopo occupare e, soprattutto, far fruttare le poltrone. Ecco perché, secondo me, non dovremmo occuparci tanto di analizzare l'operato della maggioranza, ché quella si sputtana da sola, quanto di defenestrare la dirigenza della cosiddetta opposizione.
    Lo sanno quegli "intellettuali" che il PDL in Campania ha vinto con l'appoggio del moderato Montemarano, che di moderato non ha un cavolo? Smodato, direi, nello sperpero di risorse pubbliche quando era direttore generale dell'ASL Napoli 1, generando il più grande buco di un'azienda sanitaria in Europa. Per questi meriti è stato nominato assessore alla Sanità nella giunta Bassolino. E quando, purtroppo recentemente, è stato rimosso, il suo mentore, la moderata Rosi Bindi, si è fatta una furia. E rincorrere il moderato Mastella con la sua degna compagna lady Lonardo a cosa è valso se non a fare una figura di merda? E noi dovremmo rincorrere questa gente? Ma quando mai!!! Il mio fiato preferisco usarlo diversamente. Per esempio per far loro una sonora pernacchia.
     
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  9. francesca.cozzi
     
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    Bentrovati tutti. Ho letto i vari interventi, tutti condivisibili per alcuni aspetti. Vi leggo due posizioni diverse: una astensionista, convinta che il non voto sia l'unica cosa possibile da fare, perchè questi partiti non sono rappresentativi dei bisogni e dei diritti di tutti ma sono solo partiti borghesi e quindi nn possono portare avanti una politica egualitaria; l'altra posizione crede ancora nella possibilità di una politica vera, pulita, che sappia portare avanti le proprie posizioni apertamente, con convinzione e determinazione, senza mediazioni continue, che non darebbe dei risultati immediati ma che può dare dei risultati più a lungo termine. Il discorso è sempre lo stesso. Quale strada percorrere? Sinceramente io mi sento più in questa seconda posizione perchè è la più praticabile, perchè non ne vedo altre al momento, perchè il diritto al voto è stato frutto di lotte, perchè quello che non decidi tu lo decidono gli altri, perchè non votare porta acqua al mulino di chi io non vorrei mai...e così via. L'arretamento culturale di cui qualcuno mi ha chiesto è evidente, basti pensare alla sempre maggiore oggettualizzazione della donna in questi ultimi anni... per esempio.
    Un caro saluto. Francesca
     
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  10. stany
     
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    Cari amici, sono nuovo di questo forum e per questo, innanzitutto mi pare giusto farvi i complimenti perchè il forum, diversamente da altri è ricco di spunti di riflessione, ben moderato e i partecipanti godono di un ottimo livello dialettico.
    Agganciandomi al discorso elezioni, ho letto, seppur affrettatamente(causa lavoro) le vostre riflessioni che mi paiono tutte ben argomentate.
    Personalmente per queste elezioni ho sofferto come un cane perchè ero preso dagli stessi vostri dilemmi e cioè:voto, non voto, voto de luca il fascista di sinistra o caldoro il fascista di destra(ovviamente quest'ultima ipotesi è solo una provocazione) poi felice della presentazione di Ferrero come candidato, ho pensato che avrei potuto con la coscienza pulita tranquillamente dare il voto ai compagni di rifondazione, ma poi c'era Fico, che almeno era giovane ecc. ecc. Alla fine con grande senso di tradimento verso la mia coerenza e i miei ideali ho votato presidente il salernitano e per riequilibrare le cose i ragazzi di rifondazione li ho votati per il consiglio regionale. Ma abbiamo perso lo stesso...a quel punto mi sono stramaledetto per aver fatto quella scelta...il problema, però, a parte gli scherzi, resta. Secondo me si perde perchè non c'è più senso di appartenenza, perchè dove c'è questo e il coraggio di esprimere le idee e gli argomenti veramente alternativi, si vince, come in Puglia Vendola ha vinto, combattendo ostinatamente contro i boiardi alla d'alema e company. Bisogna riamare la politica, capire che quando parliamo di politica parliamo di noi, dei nostri sogni e del modo di attuarli assieme agli altri.
    un saluto
     
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  11. caldep
     
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    Sono d'accordo con te Stany. Sostenevo grosso modo le stesse tesi nel mio post. Ma comunque credo che se è un po' difficile amare la politica, almeno proviamo a mandare a quel paese chi ce l'ha resa indigesta; di più: spesso ce ne ha negato l'accesso.

    Claudio.



    A proposito del LEGITTIMO IMPEDIMENTO, ovviamente firmato da Napolitano, e di astensione dal voto, mi veniva in mente che Berlusconi non è solo il principale usufruttuario di quella strana legge. Berlusconi e i suoi (Grillo li chiama PDL e PD meno elle) costituiscono essi stessi IL PIU' LEGITTIMO DEGLI IMPEDIMENTI...di recarsi alle urne per gli elettori. :D :D :D
     
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    napoli

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    Carissimi, mi sembra che in tutti gli interventi ci sia espressa, a prescindere dall'aver votato o no, una cosa fondamentale: la certezza che questo sistema sia da cambiare.
    Ora non credo ci si debba sentire "divisi" dal fatto di avere o no partecipato alla farsa delle elezioni; piuttosto, e questo forum ha anche questo scopo, dobbiamo continuare a discutere insieme apertamente e allargare il fronte della discussione intorno al modo di cambiare questo sistema che consideriamo ormai "in decomposizione".

    Un grazie a Stany per i complimenti al Forum che è "costruito" giorno per giorno dalla voglia autentica di tutti i partecipanti di confrontarsi in maniera schietta e costruttiva.
     
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    salve a tutti, ho scoperto questo forum dagli interventi di luigi e bogdanovsul forum di battaglia comunista. per l' elezioni dipende perchè ci si astiene, se si fa solo per schifo della politica è sbagliato altra cosa se si pensa che il parla mento e la democrazia borghese siano da abbattere con la rivoluzione comunista. se vi interessa il forum di cui parlavo è questo www.leftcom.org/it/forum/italiano, non essendo una cosa commerciale credo di non violare regole se non è così i moderatori possono tranquilamente modificare
     
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  14. Eduardo20
     
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    Caro Raes, visto che i moderatori si sono scordati di risponderti, provvedo io a farlo (spero che siano d'accordo con me). Tu sei il benvenuto sul nostro forum e puoi pubblicizzare tutti i siti su cui pensi si possano trovare cose interessanti, a partire da quello di Battaglia Comunista, a cui tu partecipi attivamente. L'obiettivo che il gruppo di discussione si è dato creando questo forum non è quello di rinchiudersi su sé stesso, ma al contrario di aprirsi al mondo esterno. Per cui vai pure tranquillo e torna a trovarci spesso. Un saluto a tutti, Eduardo
     
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    ringrazio eduardo20, si intendo continuare a partecipare a questo forum anche se condivido l' esclusione di borgdanov, comunque non preoccupatevi l' ho detto ora ma non itendo riaprire polemiche, quindi non ne parlerò più. p.s. un ultima precisazione io sono di lucca quindi non potrò partecipare a riunioni
     
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20 replies since 28/3/2010, 19:57   543 views
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