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3. Sulla natura della crisi

Napoli 7 e 8 maggio 2011 - weekend di incontro e di confronto

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  1. polrpk
     
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    CITAZIONE (Eduardo20 @ 27/9/2011, 00:36) 
    mi pare di capire che lui considera come causa della crisi la sola caduta tendenziale del saggio di profitto e non anche la saturazione dei mercati extracapitalisti.

    Esattamente, hai capito bene. Se parliamo di cause profonde, la legge della caduta tendenziale del saggio del profitto è il grande spauracchio del capitalismo, il motivo della sua fine certa. Essa è l'emergere della contraddizione fondamentale di questo modo di produzione: produzione sociale, appropriazione privata. E' il profitto privato a spingere alla produzione, ma scontrandosi con i caratteri sociali della produzione, alla fine soccombe.

    La saturazione dei mercati non è un qualcosa di immanente al capitalismo: il sistema ha mostrato più di una volta di sapersi modificare in risposta alla saturazione dei mercati. Questa caratteristica è ripresa da quanto ho detto sopra sull'emergere di nuovi mercati (es. l'informatica e i servizi).

    Daniele

    La crisi e la precarietà: ci sono delle soluzioni?
    Restando nel capitalismo, solo due:
    1) l'emergere di nuovi mercati tali da rivoluzionare il mondo tecnico della produzione (come il fordismo e l'informatica);
    2) la distruzione di una massiccia dose di capitale, naturalmente attraverso una grande guerra. E' ovvio che se una nazione devasta una gran quantità di capitale di un altra, i capitalisti dello stato vittorioso si impadroniscono di un'intera nazione.

    Ma se queste due ipotesi non si verificano in modo profondo e generalizzato, il capitalismo non ha alcun modo di garantire una vita libera dalla precarietà, che altro non è che un modo di aumentare lo sfruttamento dei lavoratori.
     
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42 replies since 21/9/2011, 11:53   1376 views
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