-
polrpk.
User deleted
mi pare di capire che lui considera come causa della crisi la sola caduta tendenziale del saggio di profitto e non anche la saturazione dei mercati extracapitalisti.
Esattamente, hai capito bene. Se parliamo di cause profonde, la legge della caduta tendenziale del saggio del profitto è il grande spauracchio del capitalismo, il motivo della sua fine certa. Essa è l'emergere della contraddizione fondamentale di questo modo di produzione: produzione sociale, appropriazione privata. E' il profitto privato a spingere alla produzione, ma scontrandosi con i caratteri sociali della produzione, alla fine soccombe.
La saturazione dei mercati non è un qualcosa di immanente al capitalismo: il sistema ha mostrato più di una volta di sapersi modificare in risposta alla saturazione dei mercati. Questa caratteristica è ripresa da quanto ho detto sopra sull'emergere di nuovi mercati (es. l'informatica e i servizi).
Daniele
La crisi e la precarietà: ci sono delle soluzioni?
Restando nel capitalismo, solo due:
1) l'emergere di nuovi mercati tali da rivoluzionare il mondo tecnico della produzione (come il fordismo e l'informatica);
2) la distruzione di una massiccia dose di capitale, naturalmente attraverso una grande guerra. E' ovvio che se una nazione devasta una gran quantità di capitale di un altra, i capitalisti dello stato vittorioso si impadroniscono di un'intera nazione.
Ma se queste due ipotesi non si verificano in modo profondo e generalizzato, il capitalismo non ha alcun modo di garantire una vita libera dalla precarietà, che altro non è che un modo di aumentare lo sfruttamento dei lavoratori..