Napoli Oltre

Tentativi di andare oltre la propria vertenza?

BINARIO 24 - Assemblea autoconvocata in Stazione Centrale

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  1. polrpk
     
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    CITAZIONE (Eduardo20 @ 2/2/2012, 17:57) 
    Grazie, Daniele, della tua pronta risposta. Purtroppo non riesco neanche a leggerla perchè devo scappare a fare un'altra cosa. Mi preme però chiederti di postare qualcosa sulla manifestazione di Bologna dell'altro giorno. Ci puoi raccontare, in un'altra pagina naturalmente, quello che è accaduto? Grazie e a presto. Un abbraccio, Eduardo

    Ti rispondo direttamente qua per il motivo che non sono andato alla manifestazione. Da fonti di informazione attendibili (ad esempio infoaut.org) so che semplicemente la polizia ha risposto con una carica a un tentativo di avvicinarsi troppo alla zona rossa. Ma non è successo niente a causa della manifestazione in se.
    La cosa più interessante è che, nonostante l'apparente inoffensività della manifestazione, Napolitano una risposta da Bologna l'ha avuta lo stesso: l'indifferenza.

    Ho deciso di non partecipare a questa manifestazione per scelta: penso che la fase della manifestazione e contestazione "permanente" il movimento l'abbia già superata, è ora di passare a una nuova fase. E' da Genova che il movimento ha intrapreso timidamente questa strada, arrivando in alto con l'Onda e all'apogeo massimo con l'autunno studentesco del 2010. Il 14 dicembre 2010 ha rappresentato la fine della contestazione e il giorno dopo il quale a chiunque DEVE essere chiaro che gli spazi di contestazione del sistema presente sono finiti, i palazzi e i governi del capitale definitivamente separati dalla società in fermento.

    Ma quel giorno, morto un sistema, ne è nato uno nuovo: il tumulto. Non è un caso se dalla fine del 2010 le parole d'ordine non sono più "contestare, respingere" ma "collera" (ricordate i "venerdì della collera" delle rivolte arabe?), aggressione, offensiva, occupare. La Roma del 15 ottobre 2011 è stata un episodio più maturo e generalizzato di quell'embrione del 14 dicembre dell'anno prima: l'offensiva. Anche se fu la polizia ad attaccare per prima, in realtà tutti erano preparati e tutti volevano lo scontro. In modo confuso e improduttivo, e anche se sembrerebbe il contrario, ma le regole del gioco le ha dettate la massa di "incazzati".

    Gli indignati spagnoli, in tutto il loro utopismo senza fine, hanno mosso l'offensiva dell'organizzazione politica non troppo dissimile dal soviet. Gli eventi di Oakland, con una classe operaia che sta pericolosamente presentandosi come classe nelle lotte, sono la tappa di maturazione più recente di questa fase di tumulto: gli operai di Oakland non contestano, ma occupano, scioperano, bloccano, tentano di ferire il sistema. I proletari d'Egitto e del mondo arabo non manifestano, assaltano le forze statali.

    Oramai anche la parola "indignato" sta per essere ovunque sostituita con "incazzato". Pertanto prendersi delle manganellate e far decapitare il movimento (che è tutt'altro che forte in questo momento) dei suoi elementi più combattivi per "contestare" una grottesca autocelebrazione della borghesia italiana... è infantile e assolutamente non rivoluzionario. Non c'è più nulla da contestare: c'è solo da abolire lo stato di cose presenti.

    Questa fase del tumulto non sarà quella decisiva, ma ora dobbiamo adeguarci e cercare di "portare le masse al livello del partito" (per dirla in termini bordighisti), che rappresenta appunto questa fase. Se la lotta sindacale è morta e sepolta da decenni, la lotta di contestazione è stata dichiarata morta cerebralmente.

    E' morta la contestazione; viva il tumulto! Viva l'offensiva!
     
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6 replies since 25/1/2012, 20:50   159 views
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